Spazio Liga

SpazioLiga: l’Osasuna di Arrasate

Pamplona non è un luogo come tutti gli altri.

Encierro de San Fermin.

Non credo esistano molti altri posti al mondo dove gli abitanti annualmente mettono a rischio la propria incolumità per sfidare dei tori per le vie della città. Persino Ernest Hemingway, non certo un pappamolla, ne era rimasto colpito, parlando della città nel suo celebre romanzo “Fiesta!”.

Il vecchio Ernest ancora beve ai bar di Pamplona.

L’Encierro è una pratica comune a diverse località iberiche, ma non raggiunge mai la mistica e la risonanza di quanto avviene per le strade per la festa di San Fermin.

Questa follia collettiva credo abbia un suo riflesso anche nel carattere della gente di Navarra.

La necessità di adrenalina, la ricerca del brivido, la mancanza di timori reverenziali anche di fronte ad avversari molto più difficili sono tutte caratteristiche che l’interno culturale pamplonense ha trasmesso alla sua squadra cittadina: l’Osasuna.

El Sadar

Los rojillos non sono fra le compagini più abbienti, ne tra quelle con la tradizione tecnica maggiore, ma da tre stagioni stanno tenendo alla grandissima la categoria e vendono cara la pelle ad ogni incontro.

L’avvio della stagione 21/22 sarà ricordato per i disastri causati dagli insensati calendari delle nazionali, che hanno di fatto mozzato buona parte delle prime giornate del campionato iberico, ma quassù in Navarra importerà poco.

Tutti gli onori saranno invece da tributare ai ragazzi terribili di Jagoba Arrasate, in grado di portare questo club combattivo e tignoso addirittura al secondo posto in classifica, con 17 punti in 9 gare, al pari dei giganti di Madrid e dei rivali regionali della Real Sociedad.

I risultati

La stagione non è però iniziati in maniera scoppiettante per il club granata.

Due pareggi casalinghi a reti bianche, oltretutto contro avversari accessibili come Celta Vigo ed Espanyol, non sembravano certo un granché come viatico.

Budimir insoddisfatto della gara.

Alla terza arriva il primo squillo.

In terra andalusa, a Cadice, gli uomini di Arrasate si rendono protagonisti di una rimonta a “puro huevos”. I gaditani infatti conducono la gara per 2-1 fino al novantesimo scoccato, capitalizzando al meglio le poche occasioni avute. La gara caratterizzata da tre penalty però avrebbe avuto un finale epico.

Garcia esulta al 95esimo.

Al minuto 92 rigore di Torres e al 95 la testa di David García ribaltando la situazione, regalando ai navarros i primi tre punti stagionali.

La pausa nazionali non permette alla banda Arrasate di fare propria l’inerzia che una gara vinta così può regalare e al ritorno del campionato arriva un terribile 1-4 casalingo ad opera del Valencia di Bordalas.

Successivamente ai Rojillos va il mezzo derby con l’Alaves, uno 0-2 molto autoritario a Vitoria, firmato ancora da (R)oberto Torres e David Garcia, grandi protagonisti del club.

Torres, capitano e leader.

Arriva una nuova sconfitta casalinga contro un imparabile Betis Sevilla, 1-3, ma i pamplonenses sapranno aprire un filotto di tre vittorie consecutive.

Kike Garcia si dispera.

Cade il Mallorca per 2-3 all’Estadi de San Moix, ancora una volta con un Osasuna indomabile in rimonta. I protagonisti, manco a dirlo, sono i pretoriani David Garcia, Sergio Herrera, ma anche nuove leve come Javi Martinez e l’ex Roma Jose Angel.

All’ottavo turno arriva finalmente il primo successo casalingo, vittoria per la minima sul Rayo Vallecano firmata dall’interessante terzino Manu Sanchez. Ovviamente in pieno recupero, firma del tremendismo navarro che può festeggiare il ritorno dei suoi tifosi allo stadio con una rete di un prodotto della cantera locale.

La gioia di Manu Sanchez.

L’ultima gara giocata è stata quella dello Estadio de La Ceramica, dove i rojillos hanno fatto visita al Submarino Amarillo.

Il Villarreal è una realtà certamente molto più ambiziosa ed attrezzata, ma la gara è stata il manifesto dell’Osasuna guerriero visto nelle ultime stagioni.

Gruppo solido.

La aprono i navarri, con il gol di Lucas Torrò, ben assistito da Manu Sanchez, e la chiude El Chimy Avila, in pieno recupero ovviamente, dopo due gravissimi infortuni e quasi due anni senza reti.

In mezzo un enorme Sergio Herrera para tutto, eccezion fatta per un euro gol del solito Gerard Moreno, e regala una vittoria pesantissima su uno dei campi più duri della Liga.

La proposta tecnica

Meglio essere chiari.

Se cercate il classico gioco iberico fatto di passaggi orizzontali infiniti e finezze tecniche, non lo troverete a Pamplona.

Arrasate ha dimostrato di saper far giocare bene i propri uomini, ma il bel gioco nella testa del tecnico basco è essenzialmente mettere punti sul tabellone.

L’Osasuna è una squadra fisica, rocciosa, estremamente tenace e pericolosissima nelle situazioni da piazzato e nei minuti di recupero. Tremendismo in salsa Navarra.

Moncayola vs Soler.

Le individualità ci sono, ma la vera forza dei navarri è un collettivo granitico e coeso, in grado di soffocare con il pressing alto o di compattarsi nell’ultimo terzo di campo in egual maniera, con umiltà e spirito di sacrificio.

Quando si tratta di attaccare i rojillos lo fanno in maniera veloce ed aggressiva, contando molto sugli inserimenti dei centrocampisti e sul fiuto del gol di una vecchia volpe come Kike Garcia, che ha spodestato Budimir nel ruolo di centravanti.

Lucas Torrò

Lucas Torrò sta vivendo un avvio di stagione importante, dopo una prima annata interlocutoria. L’ex mediano dell’Eintracht Frankfurt ha portato brillantezza e inserimenti alla manovra, gamba e un buon piede.

Piede che non manca anche al rigorista designato Roberto Torres, veterano e bandiera Navarra, una garanzia per Arrasate.

Garanzia forse ancora più sicura è la coppia Sergio Herrera e David Garcia.

Garcia protegge Herrera.

Il portiere è senza dubbio fra gli interpreti più affidabili del ruolo. Composto, poco scenografico, ma estremamente sicuro ed efficace.

Il centrale invece è cresciuto tantissimo negli ultimi anni, raggiungendo la maturità con la maglia con cui è cresciuto e candidandosi addirittura ad una divisa della Seleccion.

Altro prodotto del vivaio navarro è Manu Sanchez. Il giovane terzino sinistro ha già all’attivo tre assist ed una rete in questa stagione ed è chiaramente un elemento di grande importanza per la manovra offensiva dell’Osasuna.

Nel frattempo sembra rinato Avila, rabbiosa punta Argentina che può essere un fattore importante in stagione, mentre attendiamo maggiore continuità da Moncayola, il centrocampista con maggiore potenziale senza dubbio, ma che forse accusa un certo calo fisico in seguito alla partecipazione ai Giochi Olimpici.

Moncayola a Tokyo 2021.

La Rosa è profonda, con ottimi gregari e giocatori intercambiabili.

La dirigenza ha fatto un piccolo capolavoro, sfruttando al meglio il vivaio e imbastendo le proverbiali nozze con i fichi secchi.

Prospettive

Fortunatamente in Navarra abbiamo gente tendenzialmente con i piedi per terra, pragmatica e concreta che non si lascia andare all’entusiasmo e all’ambizione.

Oggi i Rojillos guardano quasi tutta la Liga dall’alto, ma è chiaro a tutti che non è certo una situazione sostenibile a lungo.

Il DT Arrasate.

Jagoba Arrasate ha fatto un lavoro enorme negli ultimi anni, portando a casa tre salvezze comode consecutive. Queste sono le ambizioni giuste del collettivo di Pamplona: una comoda salvezza.

Se poi la congiuntura favorevole dovesse durare allora si potrà guardare cosa c’è nella parte sinistra della classifica e magari spingere un po’, ma guai a fare il passo più lungo della gamba.

In effetti se lasciamo da parte la classifica attuale e osserviamo gli avversari affrontati dai Rojillos è chiaro come i punti messi in cascina siano in linea di massima alla portata del club, eccezion fatta per la vittoria esterna a Villarreal.

Questo ci può far pensare che probabilmente l’ottima posizione attuale sia da ascrivere in parte ad un calendario tutto sommato agevole per i padroni dell’Estadio El Sadar.

La rete nel recupero a Cadice.

Probabilmente è in parte così, ma è pur sempre vero che si parti tutti a zero ad inizio stagione ed ogni punto va guadagnato e sudato.

Questa è la filosofia dell’Osasuna, procedere un punto per volta, senza mollare mai fino al triplice fischio.

Non credo arriveranno a qualificarsi per l’Europa, ma senza dubbio non si può non ammirare l’atteggiamento e l’ardore del collettivo di Pamplona.

Stefano Follador

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