#RawDiamonds

#RawDiamonds: Salvatore Esposito

Proprio in queste settimane siamo stati bombardati mediaticamente per svariate ore al giorno sulla dipartita della Regina d’Inghilterra Elisabetta II e delle seguenti vicissitudini nobiliari e di palazzo che ne sono seguite e seguiranno.

Le contese dinastiche però non sono più quelle di un tempo. Niente “Guerra delle Due Rose” o Anna Bolena decapitata dove sorgeva il meraviglioso stadio del West Ham, al massimo qualche carta bollata, il Sun con qualche scoop da pettegola di quartiere ed un paio di studi di avvocati all’ingrasso per qualche finta diceria sui tabloid.

Se parliamo di pallone però le dinastie tornano ad essere qualcosa di serio.

Qui in Italia i Savoia li abbiamo salutati volentieri oltre mezzo secolo fa, ma in compenso abbiamo i Maldini, ben più affidabili e vincenti dei nostri ex monarchi.

Nel passato ci sono stati i Mazzola, i Cudicini, i Vieri, i Conti.

Abbiamo accolto i Simeone, argentini di nascita, ma con saldi legami con il Belpaese, così come Mazinho e figli.

Per il ragazzo di cui parliamo oggi non ci sono padri così illustri, sebbene babbo e zio abbiano avuto una onesta carriera in provincia, ma si candida assieme ai fratelli Sebastiano e Francesco a formare un terzetto di sicuro interesse per il calcio italiano e la nazionale.

Oggi parliamo di Salvatore Esposito.

Biografia

Nato a Castellammare di Stabia il 7 ottobre 2000 Salvatore fa parte di una famiglia profondamente legata al mondo del pallone.

Oltretutto Castellammare è terra fertile per il pallone italiano, basti pensare a Quagliarella, Donnarumma, Ametrano, Mirante, Iezzo sono solo la punta dell’iceberg del movimento stabiese, dove i fratelli Esposito muovono i primi passi.

Ad onor del vero anche il padre di Salvatore, Agostino Esposito, è da considerarsi una figura rilevante del football locale visto il suo passato da giocatore ed anche allenatore della Juve Stabia.

Salvatore inizia il suo lungo percorso nel calcio giocando molto in contesti non organizzati, facilitato dalla presenza dei fratelli minori, fattore che potremo considerare importante per la sua crescita, non legata esclusivamente alla scuola calcio Club Napoli che per prima tessera i fratelli.

Un primo scossone per Salvatore arriva nel 2011.

Gli Esposito a Brescia.

Un trasferimento per motivi lavorativi della famiglia porta il ragazzo all’altro capo del Paese, trasferendosi in quel di Brescia.

Un trasferimento importante per un ragazzino che significa nuovi amici, nuova scuola , ma anche un nuovo club.

In un primo momento gli Esposito vengono ospitati presso la società dilettantistica Voluntas di a Montichiari, in attesa del loto passaggio definitivo al vivaio delle Rondinelle del Brescia.

La Voluntas deve essere entrata nel cuore di Salvatore e famiglia perché qualche mese fa hanno deciso di rilevare le quote del club, diventandone proprietari.

I nuovi proprietari.

A Brescia l’ambiente si rivela molto favorevole ai fratelli Esposito, a dispetto della distanza dalla loro terra si calano molto bene nella nuova realtà, tanto che dopo un ottimo triennio viene acquistato in blocco con i fratelli da un top club italiano, che lo inserisce nel vivaio.

Stiamo parlando ovviamente dell’Inter dove Salvatore inizierà ad avvicinarsi al professionismo.

In nerazzurro arrivano due scudetti a livello giovanile, dove Esposito è protagonista sul campo e leader dello spogliatoio, nel 2015 e nel 2017.

Proprio per l’importanza del ragazzo nelle rose giovanili sembra logico una sua promozione in Primavera per lo meno per valutarlo in ottica prima squadra, ma a sorpresa così non sarà.

Salvatore viene infatti ceduto in prestito alla Spal nel gennaio 2018, con la squadra emiliana che provvederà al riscatto sei mesi dopo.

Innamorarsi di Ferrara.

Scelta poco comprensibile dei nerazzurri, ma che garantisce a Salvatore un percorso più rapido di avvicinamento alla prima squadra.

Gli spallini si godono Esposito in Primavera, ma il ragazzo si dimostra abbastanza pronto e viene più volte convocato in prima squadra, pur senza esordire al momento.

A metà stagione 18/19 risulta evidente che la Primavera sia un contesto troppo limitante per lui ed infatti viene mandato in prestito a Ravenna in Lega Pro.

Dura gavetta.

La situazione dei giallorossi non è delle migliori, con una certa confusione in campo, ma Esposito riesce ad imporsi come uomo d’ordine della mediana e titolare risultando fra i protagonisti nella rincorsa ai playoff.

La stagione successiva è ora di un nuovo salto di categoria. Con la maglia del Chievo Verona affronta il complicato campionato di Serie B, confermando le sue qualità e affidabilità.

36 presenze da titolare con una rete e due assist forniscono l’idea di che rilevanza assume il campano per i clivensi che però ai playoff non vanno oltre il primo turno.

Amico dei Mussi.

A questo punto la Spal proprietaria del cartellino del ragazzo lo riporta all’ovile affidando a Salvatore le chiavi della mediana spallina.

I risultati di squadra sono piuttosto tristi, con un nono posto due anni da ed un quindicesimo la scorsa stagione, ma Esposito si distingue per affidabilità, costanza di rendimento, professionalità e qualità.

Grazie alle sue prestazioni arriva anche la chiamata Azzurra, non solo dalle nazionali giovanili, ma addirittura da Roberto Mancini che concede al centrocampista l’esordio con la nazionale maggiore, l’11 giugno 2022 entrando a partita in corso nel pareggio a reti bianche con l’Inghilterra a Wolverhampton. Un momento magico che sembrava presagire un passaggio ad un livello superiore rispetto alla B.

Duello con Phillips.

Non si sono chiuse le trattative con Sampdoria e Salernitana e il nativo di Castellammare di Stabia si è rimesso la casacca biancoAzzurra per la terza stagione di fila.

Ad oggi è di gran lunga il migliore dei suoi per media voto SofaScore (7.92) ed anche il migliore di tutta la cadetteria, categoria che inizia a stare stretta al numero 5.

L’impressione di molti addetti ai lavori è che il ragazzo non sia il più talentuoso dei fratelli Esposito, ma che possegga una dedizione ed una serietà che forse non si è ancora manifestata nel fratello minore Sebastiano, considerato un predestinato, ma già protagonista di qualche episodio poco edificante come calciatore.

Azzurro.

Calciatore già maturo, coscienzioso e di ottime capacità di lettura, sembra destinato ad una carriera di buon livello, magari senza avere le stigmate del predestinato, ma capace di lavorare a fari spenti per crescere e sviluppare il proprio talento.

A ventidue anni le prospettive sono più che positive per Salvatore Esposito.

Caratteristiche tecniche

Salvatore Esposito nasce come trequartista o esterno offensivo. Nelle giovanili interiste però viene spostato di ruolo, passando a vestire i panni del centrocampista centrale difensivo. Una intuizione del tecnico delle giovanili Zanchetta che lo trasforma in un regista basso con successo.

Heatmap stagionale (dati SofaScore)

Il cambio di ruolo mette in evidenza le caratteristiche salienti del ragazzo: buon piede, capacità di lettura del campo, grinta, ottimo calciante e solidità, al contempo nascondendo le sue lacune dinamiche e di capacità di dribbling.

Da buon mediano o mezzala di possesso e governo tende a limitare gli inserimenti in avanti, pur essendo dotato di una velenosa battuta a rete.

Il suo regno resta la parte centrale del rettangolo verde dove impera con personalità. Sempre al centro delle trame di gioco, abile nello smistare palle e nel condurre la manovra.

Tecnicamente dotato, destrorso, ma in grado di esprimersi bene anche con il mancino. Risulta un ottimo calciante, in grado di colpire sui piazzati diretti con pericolosa frequenza e di fornire buoni assist ai compagni.

Esecuzione plastica

In un calcio sempre più avaro di occasioni e dove i tatticismi regnano sovrani un giocatore in grado di eccellere sulle palle da fermo come Esposito è una risorsa non da poco.

Negli altri fondamentali tecnici è strutturato e ben formato, abile nella gestione della sfera e capace nella resistenza al pressing.

Buon passatore sia sul lungo che sul corto, gestisce in maniera molto autorevole i ritmi della squadra e da vero direttore d’orchestra sa imporre la propria linea ai compagni.

Fisicamente è ormai ben strutturato. 178 centimetri, buona corsa e dinamismo, ma sopratutto senso della posizione e conoscenza tattica riescono a mascherare una velocità non certo da centometrista.

Tende infatti ad andare in difficoltà quando la cifra agonistica sale, sopratutto contro avversari più veloci e aggressivi.

Se in fase offensiva può definirsi un capace elemento, lo stesso si può dire della fase difensiva. Nella propria metà campo paga un po’ dazio per la fisicità non elevatissima, ma compensa con applicazione e concentrazione rigorosa, che lo rendono sovente un fattore importante nel recupero palla e un discreto schermo davanti alla difesa.

Schermo davanti alla difesa

Recupera ben otto palloni a gara, un valore piuttosto positivo. Si distingue per qualità dei contrasti portati, riuscendo a vincere oltre il 70% dei duelli a terra.

La percentuale scende poco sopra il 55% per i duelli aerei, ma non è un fondamentale in cui il ragazzo si applica con troppa solerzia.

Il punto forte del calciatore resta comunque la sua capacità di essere sempre in controllo della gara, da vero regista, abile nelle letture e leader naturale per capacità e per applicazione in campo.

Contrasto.

Salvatore è uno di quei ragazzi che hanno una innata capacità di comprendere il calcio e che la riescono a tradurre con facilità quasi fastidiosa. Resta da vedere se saprà farlo anche ad un livello più alto.

Evoluzione

Alla quinta stagione da titolare in un club professionista, sebbene alla verde età di 22 anni, Salvatore Esposito è già un calciatore piuttosto formato e definito.

Si tratta certamente di un ragazzo di talento, ma ciò che lo potrebbe rendere un calciatore da Serie A è senza dubbio il lavoro.

Lancio.

La professionalità sviluppata in ambienti rinomati per la crescita giovanile come Brescia ed Inter è la risorsa maggiore del numero 5 spallino.

Vede il campo e capisce cosa sta accadendo e questa è una grande qualità che lo potrebbe portare ad essere un ottimo regista.

Non un ragioniere grigio e cupo, ma uno con pure qualche guizzo di estro che non può che ravvivare il gioco, sopratutto a palla ferma dove sa fare molto male.

L’impressione tuttavia è che a Esposito manchi un qualcosa che non è facile da nascondere o rendere meno evidente.

La mancanza di velocità di movimento, le difficoltà incontrate affrontando mediane fisiche ed atletiche sembrano problematiche che possono precludere un successo ad alti livelli per il ragazzo.

Gesti apotropaici.

La sensazione è che Salvatore sia talentuoso, capace, ben impostato, ma che abbia già mostrato tutto querelli di cui è capace, lasciando spazio a margini di miglioramento relativamente contenuti.

Tuttavia Salvatore pare pure in grado di sovvertire i pronostici e non mi stupirei di dovermi rimangiare queste parole in futuro.

Una carriera da Serie A è ampiamente alla sua portata per mezzi tecnici e capacità tattica, vedremo a che punto della classifica.

Vestito in bianconero

Il passato nerazzurro non aiuta certamente ad immaginare Salvatore con il bianconero torinese, ma proviamoci.

Inseguendo Ramsey.

Sono abbastanza convinto che il ragazzo abbia le potenzialità per far parte di una rosa che vuole lottare per lo scudetto, magari non da titolare, ma come uomo di rotazione in grado di garantire affidabilità di rendimento ed una certa costanza.

Per il carattere dimostrato finora si potrebbe sposare bene con la storia e la tradizione bianconera strettamente legata ad uno spogliatoio Italiano, con pretoriani professionali e affidabili, anche rinunciando a qualche estro esotico.

Controllo.

Tuttavia ritengo che la scelta migliore per lo sviluppo del calciatore sia quella di approcciare la Serie A per gradi, con un primo approdo in una medio piccola per poi provare a salire di livello.

In ottica bianconera il reparto mediano risulta inoltre al momento un po’ affollato, con calciatori che sembrano nell’immediato e anche a medio termine superiori di livello rispetto ad Esposito, come Rovella e Paredes.

Conclusione

Dalla dura palestra della cadetteria italiana non è facile emergere.

I Verratti del caso sono una eccezione in un mondo che non perdona nulla e che punisce sopratutto i più giovani.

Ancora in nazionale maggiore

Il percorso spesso è tortuoso, complesso e molto accidentato.

Esposito però può avere le qualità per risparmiarsi certi patimenti, avendo già dimostrato di essere de facto il migliore centrocampista di regia della categoria, puntando con decisione dalla prossima sessione di mercato a una maglia di Serie A.

Forse con il senno di poi lasciare l’Inter per scendere di categoria con la Spal si è rivelata una scelta corretta, almeno per il calciatore, cresciuto gradualmente e da subito protagonista sebbene in un contesto meno elitario.

Tackle.

Qualità e talento ci sono, ma sopratutto c’è voglia di lavorare e di arrivare.

Che questa nuova dinastia abbia inizio.

Riassunto

Stefano Follador

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