#MatchAnalysis

Porto-Juventus 2-1: Andata amara, ritorno complicato.

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La Juventus dopo il ko contro il Napoli, subisce un’altra sconfitta ai danni del Porto di Sergio Conceicao nell’andata degli ottavi di Champions League per 2-1, con le reti per i portoghesi di Taremi e Marega e i bianconeri a segno con il solo Chiesa.

Pirlo schiera un 4-4-2 e con le assenze di Arthur, Cuadrado e un Bonucci ancora non al 100%, si affida a Szczesny tra i pali, difesa composta da De Ligt-Chiellini(sost Demiral 35°), Alex Sandro-Danilo terzini, centrocampo Bentancur-Rabiot con Mckennie(sost. Morata 63°) Chiesa sugli esterni, coppia d’attacco Kulusevski(sost. Ramsey 77°)Ronaldo.

FILM DELLA PARTITA

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Gol di Taremi (2° min) su errore di Bentancur

La Juve parte malissimo. Pronti via va subito sotto nel punteggio con l’ errore di Bentancur, stavolta pesantissimo in fase di disimpegno nel cuore dell’area di rigore, con un retropassaggio a Szczesny che un cioccolatino per Taremi in agguato alle spalle dell’uruguaiano che in scivolata anticipa il portiere polacco.

Ritmi bassi che non creano al Porto nessun grattacapo, che ben organizzato, porta un pressing collettivo alla retroguardia juventina indotta spesso all’errore o al rinvio lungo.

I bianconeri faticano a trovare spazi, non verticalizzando e cercando le intasate vie centrali, senza dare un ampiezza alla manovra offensiva che permetta alle ali di raggiungere il fondo, tenendo conto dei mancanti inserimenti dei centrocampisti relegati più a compiti di gestione del possesso che a tagli senza palla cercando un’imbucata offensiva.

Marega (min 46°)

Nessuna azione per i bianconeri nel primo tempo che riparte, così come accaduto nella prima frazione gioco, subendo gol dopo circa 30 secondi dall’inizio della ripresa, con Marega che conclude in rete un’ottima azione personale sulla sinistra juventina di Manafa, abile nel trovare in area di rigore il numero 11 portoghese lasciato libero davanti al portiere polacco.

Dopo il doppio svantaggio i bianconeri non riescono a reagire e rischiano il disastro su un tiro respinto da Szczesny su Oliveira che conduce indisturbato il pallone fino al limite dell’aria concludendo centrale.

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Chiesa (82° min)

Al 63′ l’ingresso di Morata cambia il match. La Juve si distende e imbastisce manovre offensive sfruttando il lavoro dello spagnolo. Chiesa va al tiro dopo un bel assist di Ronaldo, ma una carambola smorza il tiro e permette a Marchesin di deviare la palla lateralmente. Chiesa ci riprova e stavolta, dalla sua zolla dopo una bella discesa di Rabiot che mette in mezzo di sinistro per l’ex viola, di piatto trova l’angolo alla destra dell’estremo difensore dei bianco-blu e porta il risultato sul 2 a 1.

Due minuti dopo contropiede dei bianconeri che arrivano con Morata alla conclusione di fronte a Marchesin, ma il portiere argentino respinge con il corpo(la posizione del numero nove della Juventus era comunque irregolare).

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Fallo in area di rigore su Ronaldo (93° min)

Ultimi minuti dove la Juve prova a spingere e si procura un possibile rigore con Ronaldo, ma il Porto con una linea a cinque in mezzo al campo e una solida linea difensiva guidata da Pepe, fa una vera e propria diga portando a casa il 2-1 che soddisfa sia portoghesi ma anche i bianconeri viste le difficoltà riscontrate e le poche occasioni create.

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I NUMERI

Porto-Juventus

Dalle tabelle possiamo evincere come i bianconeri abbiano più possesso palla degli avversari(65,3%), ma siano inconcludenti e stazionari nella propria metà campo. Il numero dei tiri totali evidenzia come oggi la squadra di Pirlo abbia faticato ad arrivare nei pressi dell’aria di rigore avversaria e siano stati poco precisi nell’inquadrare lo specchio della porta (41,7% di precisione contro il 62,5% del Porto). Gli uomini di Conceicao, con alcune ripartenze e sfruttando soprattutto gli errori della Juventus in fase di costruzione, hanno lo stesso numero di occasionidei bianconeri(se non anche maggiori) per segnare nonostante il 34,7% di possesso con 305 passaggi compiuti, a differenza dei bianconeri, ben 586.

HEATMAP

1° tempo/2° tempo

Dalla mappa del calore notiamo come non ci sia stata una grande evoluzione tattica nella ripresa. Il gioco è concentrato maggiormente a metà campo e nel secondo tempo si è cercato prevalentemente la fascia sinistra, zona occupata da Cristiano Ronaldo e Alex Sandro più propositivo in fase offensiva. Importante invece, constatare come nel primo tempo si sia cercato il fraseggio nel cuore dell’aria di rigore per ripartire palla al piede, mentre nel secondo tempo si cerca di impostare l’azione più lontani da Szcezsny, visti i pericoli corsi per tutti i 45 minuti e un’insicurezza di Bentancur in quella zona del campo, alternatosi poi a Rabiot per i compiti di regista arretrato.

Il gol segnato da Chiesa lascia più di qualche speranza per la partita di ritorno il 9 Marzo all’Allianz Stadium, ma di certo bisognerà cambiare registro e soprattutto sperare nel rientro di Arthur, recuperare a pieno regime Dybala, Ramsey e Bonucci visto l’infortunio di Chiellini e il fastidio muscolare avvertito da De Ligt a fine gara.

Di Gianluigi Cascarano.

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