Dopo aver dimostrato di aver ritrovato una certa solidità di squadra, a partire dalla finale di Supercoppa Italiana, la Juventus di Andrea Pirlo nelle sue ultime uscite pare aver fatto sua una delle mosse più simboliche del gioco degli scacchi: l’arrocco.

Negli scacchi, l’arrocco è quella “mossa particolare che permette di proteggere il re e nella stessa mossa coinvolgere nel gioco una delle due torri”. Non è certo casuale il dato che dimostra che, con il rientro di Chiellini al centro della difesa, il numero di gol subiti nelle ultime sei partite sia fermo a 1, e guarda caso proprio nell’unico match in cui King Giorgio era in panchina.. Una presenza fondamentale per ritrovare le certezze storiche della retroguardia bianconera, e capace di infondere sicurezza e tranquillità a tutta la squadra.
Dicevamo dell’arrocco: dopo aver sistemato la difesa, Mr. Pirlo nelle ultime uscite ha scelto di piazzare una della due torri offensive in marcatura stretta sul regista avversario: a San Siro Kulusevski si è francobollato a Brozovic, mentre contro la Roma Morata si è legato a doppio filo alla maglia di Villar, impedendogli di costruire quelle trame di gioco tanto care a Fonseca quanto pericolose per gli avversari di turno.

Una opera di tattica difensiva portata all’estremo nei minuti finali delle ultime partite, in cui ha esordito persino una difesa a 5 per blindare la propria area di rigore, e che tuttavia sarebbe incompleta se non vi fossero dei fattori di pericolosità offensiva su cui contare. Quando poi quel fattore si chiama Cristiano Ronaldo, portato in una posizione più centrale, esentato da compiti prettamente difensivi e lasciato libero di esprimere la sua potenza offensiva, il risultato finale sorride ai bianconeri con buona pace dei “cultori del bel gioco”.
Una ultima accortezza: con la Juventus di Pirlo non si deve cadere nella solita dicotomia “bel gioco Vs risultato a ogni costo”. Questa Juventus è ancora più temibile perché sta dimostrando di poter passare indifferentemente da una filosofia all’altra, anche all’interno della stessa partita. Una cosa ormai è certa: anche quest’anno la formazione bianconera dirà la sua #finoallafine
Livio Cantagallo