
Ventesima giornata di grande livello in Liga, dove dominano gli attacchi.
Sorprende l’Osasuna che schianta il Granada contro ogni pronostico, ma anche l’Athletic conferma il gran momento rifilando 5 reti al Getafe. Continua la marcia dell’Atleti sempre più favorito alla vittoria della Liga, nonostante Barça e Real stiano provando a tenere il ritmo.
In fondo alla classifica arrancano ancora Huesca, Alaves ed Elche, ma si avvicina alla zona rossa anche il Valencia.
Squadra della settimana

Top 3

1. Yusuf En-Nesyri : altra tripletta per il centravanti marocchino che si sta confermando una bocca da fuoco eccellente per il Sevilla costruito da Monchi e Lopetegui. Non sarà il giocatore più raffinato, ma è tremendamente efficace e punisce gli errori con una solerzia che manco l’Agenzia delle Entrate. INSAZIABILE
2. Toni Kroos: potevano esserci Benzema o Hazard a rappresentare il Real Madrid, ma ho scelto di premiare il centrocampista tedesco, autore di una prova di dominio totale del centrocampo. 109 passaggi, 95.7% di precisione, 2 assist, 4 passaggi chiave, 5 contrasti vinti su 7, ma sopratutto la sensazione di avere il controllo assoluto di quanto avvenisse sul rettangolo verde, in una sorta di onnipotenza cognitiva. A BEAUTIFUL MIND
3. Marcelino: l’esonero di Garitano sembrava il prologo di una fase confusionaria e poco felice della stagione, ma l’arrivo dell’ex coach del Valencia ha rivitalizzato un ambiente che era troppo depresso da tempo. La Supercoppa conquistata superando Barcelona e Real resta un capolavoro, perché compiuto con una rosa oggettivamente inferiore, ma che si è finalmente messa in testa di non vivacchiare, ma cercare di soddisfare le ambizioni dei tifosi. Con Marcelino sono rinati in molti: Muniain, de Marcos ed Iñaki. Altri invece si sono confermati a dispetto di età non troppo verdi (Raúl García, Yeray Álvarez e Mikel Balenziaga). Marcelino sembra avere trovato un vero feeling con una piazza unica come Bilbao. CAPOPOPOLO
Flop 3

1. Juan Cala: giornata nerissima per il difensore del Cadiz che si trova a dover affrontare un En-Nesyri in forma smagliante. Tuttavia il numero 16 dei canarini decide di rendere le cose più semplici al centravanti marocchino con una prestazione costellata da errori macroscopici, suoi e del compagno di reparto Barò. Giornata nera per il nativo di Siviglia che dovrà iniziare ad alzare il livello delle sue prestazioni se vuole aiutare il Cadiz a trovare la salvezza. TEMPESTA PERFETTA
2. Germán Sánchez: altro difensore centrale che soffre una giornata disastrosa contro un cliente spigoloso come Ante Budimir. Il trentaquattrenne viene sovrastato continuamente dal croato che ne abusa fisicamente in occasione di entrambe le marcature, regalando di fatto la vittoria all’Osasuna. AL TAPPETO
3. José Bordalas : dietro la lavagna in realtà dovrebbe andare tutto il Getafe, autore di una prova collettiva ai limiti del vomitevole. I cinque schiaffoni presi al San Mames, per una squadra che dovrebbe fare della solidità difensiva sono campanello d’allarme molto molto forte. Il Getafe, che aveva fatto della costanza e della solidità dei marchi di fabbrica della gestione Bórdalas, sembra aver perso una parte della sua unicità tattica e filosofica. La speranza per El Romano è che i nuovi acquisti Kubo ed Aleña possano portare maggiore qualità da integrare in rosa. CRISI DI IDENTITÀ
Partite
Levante – Valladolid 2-2 (D. Gómez 62, R. Martì 83 – R. Alcaraz 73, O. Plano 78)
Secondo pareggio consecutivo per ambe le squadre, in una gara combattuta e vivace, sopratutto nella seconda frazione.
Il vantaggio è del Levante a firma di Dani Gómez, ma il merito è da ascrivere a De Frutos autore di una cavalcata e di un assist al bacio, che sfortunatamente si infortunia nello scatto.
Il pari del Valladolid arriva grazie ad un bel tiro da fuori di Rubén Alcaraz, imprendibile per Aitor Fernández.
Gli ospiti riescono a ribaltare il risultato momentaneamente sfruttando la superiorità sulla destra. Hervías va sul fondo e mette una gran palla arretrata per Oscar Plano che con l’aiuto di una deviazione giunge a rete.
Levante che non demorde e aggancia subito il pari. Merito di Roger Martì, tre reti in tre giorni per lui.
Pari per 2-2 che risulta corretto anche se non fa felice nessuno.
Huesca – Villarreal 0-0
Pareggio a reti bianche deludente per il Villarreal di Unai Emery.
Il fanalino di coda Huesca, assieme alle assenze frena la marcia dei gialli.
Bacca ha la chance più ghiotta con una clamorosa rabona che trova il palo a negare la rete, ma il colombiano era in offside.
Nella ripresa salvataggio monumentale di Alvaro Fernandez sul tiro a botta sicura di Moi Gómez. Chance clamorosa sprecata dal numero 23.
Yeremi Pino ci prova dalla distanza per il Villarreal, ma non è giornata per il Sottomarino Giallo che commette un mezzo passo falso che lo fa scivolare fuori dalla zona Champions.
Sevilla – Cádiz 3-0 (Y. En-Nesyri 35, 39, 62)
Protagonista assoluto della partita è il marocchino Yusuf En – Nesyri autore di una tripletta che lo conferma uno dei centravanti più in forma del continente.
Un primo gol è di pura rapina, con il Pichichi lesto a ribadire in rete una respinta imperfetta di Ledesma.
Il secondo centro è un preciso colpo di testa su cross di Suso.
Il terzo gol arriva grazie ad un comico rinvio di Marc Barò che alza un campanile su cui En-Nesyri si fionda, battendo di testa un disattento Ledesma.
Cadiz molto deludente e dominato dai padroni di casa cerca il gol della bandiera, ma Lozano e Perea hanno la sfortuna di trovarsi con un Bono in ottima giornata.
Vittoria convincente della squadra di Lopetegui che si conferma tecnico pragmatico e solido.
Real Sociedad – Real Betis 2-2 (A. Isak 48, M. Oyarzabal 57 – S. Canales 85, Joaquín 90+2)
Punto di carattere del Betis che a San Sebastian recupera due reti di svantaggio all’ultimo respiro, ovvia la delusione ed il rammarico della Real Sociedad che getta al vento una buona chance di riprendere il buon cammino di iniziò stagione.
La partita è godibile, giocata ad alto ritmo e a viso aperto.
Entrambe le squadre ci provano. Da un lato Fekir, dall’altro Guridi e Oyarzabal, rientrato alla grande.
A sbloccare la gara è una mezza papera di Robles su una conclusione velenosa di Isak che sbuca da una selva di gambe e si insacca.
Gli ospiti accusano il colpo e i baschi colpiscono di nuovo. Percussione di Isak sulla sinistra, palla filtrante cantante per Oyarzabal che supera in pallonetto il portiere. Goal squisito per tecnica degli interpreti e per velocità di esecuzione.
I Txuri-Urdi sono in controllo e potrebbero allungare ancora, ma Gorosabel non è un goleador e spara alto un tap in abbastanza comodo.
Si rivelerà un grave errore.
Ad accendere la miccia della rimonta è la bandiera Betica Joaquín. 39 anni, al rientro dal Covid-19, ma in grado di mettere un cross perfetto sulla testa del sempre positivo Sergio Canales che accorcia le distanze al minuto 85, ma sopratutto di insaccare il perfetto assist di Tello per l’incredibile 2-2.
Partita che è uno spot per la Liga, ma che lascia un forte amaro in bocca ai padroni di casa, mentre il Betis pur non vincendo continua a mettere fiducia nel motore, avvicinandosi alla zona Europa League.
Deportivo Alaves – Real Madrid 1-4 (Joselu 59 – Casemiro 15, K. Benzema 41, E. Hazard 45+1, K. Benzema 70)
Festeggia il centenario l’Alaves, ma c’è poco da festeggiare per il club. Vittoria autoritaria del Real dopo i problemi delle scorse settimane che annichila i padroni di casa.
I blancos la sbloccano al quarto d’ora, angolo di Kroos e testa di Casemiro che sovrasta Lejeune.
Il secondo gol è un esempio di quello che potrebbe fare Hazard se si svegliasse sempre dalla parte giusta del letto. Velo geniale per Benzema che possiede la classe e la freddezza di metterla nel sette da grande attaccante.
La terza rete arriva nel recupero del primo tempo. Hazard attacca la profondità e Kroos lo serve perfettamente, la difesa è tagliata fuori e il belga può battere comodamente il portiere. 3-0 a fine primo tempo e partita in ghiaccio.
Nella seconda parte L’Alaves tira fuori l’orgoglio e cerca di salvare la faccia. Joselu è come sempre il protagonista, grazie ad un perfetto colpo di testa su cross dalla trequarti di Lucas Perez.
Il Real però non vuole correre rischi e accelera per ristabilire la distanza. Al solito Benzema se ne occupa trasformando in gol un pregevole assist di Modric.
La quarta rete di fatto chiude la contesa, confermando la candidatura del Real a contendente dei rivali cittadini dell’Atletico. Se i colchoneros vogliono il titolo dovranno vedersela con i detentori.
Osasuna – Granada 3-1 (A. Budimir 27,39, J. Moncayola 86 – L.J. Suarez 50)
Sorprendente vittoria della squadra di Arrásate che approfitta del momento di forma contraddittorio del Granada per portare a casa tre punti pesanti come macigni.
Mattatore della serata è Ante Budimir, due reti per l’ex rosanero. Il primo gol è un saggio di come prendere e tenere la posizione con il tocco sul cross sporcato di Jony che finisce in rete. La seconda rete è un bel colpo di testa schiacciato su cross di Kike Barja, ma in entrambi i casi molto male Germán Sánchez che buca gli interventi.
Nella ripresa con un po’ di fortuna Luis Javier Suarez trova il diagonale de 2-1 che riapre la gara.
Ma le illusioni andaluse vengono spente dal terzo gol dei padroni di casa a firma di Moncayola che trova una bella botta da fuori deviata dalla difesa, impossibile per il portiere arrivarci.
Nel finale rosso per Roncaglia, come spesso accade molto duro negli interventi l’ex viola.
Ad ogni modo tre punti cruciali per l’Osasuna che si mette alle spalle Alaves ed Elche in quello che dovrebbe essere il gran duello per non retrocedere.
Elche – Barcelona 0-2 (F. De Jong 39, R. Puig 89)
Barcelona corsaro ad Elche grazie alle reti del centrocampo.
La sblocca Frankie de Jong che approfitta di un cross di Braithwaite deviato dalla difesa.
Non si tratta di una gran gara del Barça che rischi di subire il pari, graziato da un Rigoni poco lucido davanti a Ter Stegen, che mette una pezza all’errore in disimpegno.
Dall’altra parte è molto concentrato Badia sulle conclusioni di Dembele e Trincao, ma non può nulla sul colpo di testa del piccolo Riqui Puig che chiude la partita, nonostante l’ostraicismo di Koeman.
Vittoria meritata, ma il Barcelona continua a non incantare.
Celta Vigo – Eibar 1-1 (B. Méndez 9 – B. Gil 53)
Squadre che si affrontano in un periodo piuttosto negativo.
I galiziani aprono subito in vantaggio grazie a Brais Méndez che approfitta di un rimpallo e solo davanti al portiere insacca.
Il Celta gioca bene, controlla e attacca con fluidità. Olaza trova il palo a negargli la gioia del gol, ma la sensazione è che i celesti si possano portare a casa la contesa facilmente.
Nel calcio però basta un errore per mandare in malora tutto il lavoro fatto. Okay Yokuslu disimpegna male e il duo Muto-Gil confeziona il pareggio dell’Eibar.
Il Celta si getta in avanti con foga ma si va a scontrare con il solito enorme Dimitrovic, decisivo su Méndez e Baeza.
Alla fine un punto per ciascuno, ma con sapore ben diverso.
Atletico Madrid – Valencia 3-1 ( J. Félix 23, L. Suárez 54, A. Correa 72 – U. Racic 11)
La straordinaria stagione di Suarez e dell’Atletico continua a spese del Valencia.
I pipistrelli ci stanno mettendo cuore e volontà in questa stagione, nonostante la situazione societaria sia oltre lo scandaloso.
Partita ad alto ritmo con i portieri protagonisti, Oblak su Manu Vallejo e Jaume Domenech su Giménez.
Al minuto undici passano a sorpresa i pipistrelli con un gol straordinario di Uros Racic, che trova un sinistro spaziale da oltre 25 metri che supera Oblak.
La pressione offensiva dei colchoneros però è estremamente efficace e su corner arriva quasi subito il pari di Joao Felix nell’insolita veste di incursore aereo.
Nella ripresa l’Atleti continua la sua opera di demolizione e passa in vantaggio con il solito Pistolero, una sentenza davanti a Domenech con un destro sul palo lungo da grande attaccante.
La terza rete è figlia di un grande attacco alla profondità di quel giocatore straordinario e polivalente che è Marcos Llorente che scarica un pallone facile facile per Correa che insacca.
Atletico che pare crescere gara dopo gara trainato da un Suarez veramente motivato e trascinante.
Athletic Bilbao – Getafe 5-1 (R. Garcia 12, Y. Álvarez 50, R. Garcia 61, A. Berenguer 75, O. De Marcos 82 – M. Cuccurella 1)
Debacle terribile del Getafe a Bilbao che nonostante il vantaggio iniziale viene piallato da un Athletic redivivo ed un gran forma. Degli azulones si salvano solo Cuccurella e Aleña, mentre il resto del gruppo affonda in un secondo tempo terrificante.
Proprio l’ex Barça apre le danze con L’illusorio gol del vantaggio, ma viene subito raggiunto da una rete in acrobazia di Raúl García su cross di Muniain.
Il Getafe potrebbe tornare avanti al 29 minuti, ma Mata non riesce a trasformare il rigore.
La ripresa si apre con il vantaggio dei baschi con un colpo di testa da vero numero 9 del difensore Yeray Álvarez che si produce in una torsione plastica meravigliosa, con il pallone imprendibile per Rubén Yáñez.
Da qui in avanti inizia la mattanza.
L’Athletic ha più velocità, pressa e taglia in due lo schieramento ospite con gli strappi di Iñaki che fornisce un assist meraviglioso per la doppietta di Raúl Garcia.
Il quarto gol è dell’ex Toro Berenguer, che sta disputando una discreta stagione in terra basca.
Chiude le danze in transizione De Marcos, uno dei calciatori che più hanno beneficiato dell’insediamento di Marcelino sulla panchina biancorossa.
5-1 pesante che da ancora più carica all’ambiente di Bilbao già galvanizzato dalla conquista della Supercoppa, forse finalmente vedremo un Athletic intento a combattere per obiettivi più ambizioso che galleggiare a metà classifica?
Dura lezione per Bordalas che incappa in una sconfitta sonora. C’è molto lavoro da fare per El Romano. Lui, famoso per la sua preparazione tattica difensiva, non può permettersi 5 reti in 90 minuti.
Classifica

Stefano Follador