INTERVISTE CALCIATORI

La Liberazione con il Barone

I suoi primi ricordi di quando arrivò alla Juve?

Di quando sono arrivato mi ricordo l’atmosfera particolare che si respirava a Villar Perosa, la famiglia Agnelli ci teneva davvero molto.
L’allenatore mi mise in camera con Ernesto Castano e con Gianfranco Leoncini, che erano capitano e vice capitano. Ero insieme a loro e la prima volta che entrai in stanza mi tremavano le gambe, erano due totem della squadra. Da loro ho imparato la professionalità e come dovevi allenarti. Da Helmut Haller invece durante gli allenamenti settimanali ho imparato alcuni aspetti del dribblare, di come guidare la palla e ogni tanto mi fermavo con lui alla fine degli allenamenti a fare specifici esercizi per migliorare nei cross e nei tiri in porta. Credo che Haller sia stato uno dei più forti stranieri mai venuti in Italia, era bravissimo a darti la palla con tutti e due i piedi, tanto è vero che lo chiamavamo scherzosamente “flipper”.


Quali sono invece oggi i migliori giocatori stranieri della serie A?

Una volta nel campionato italiano vi erano stranieri davvero forti come Boniek, Platini, Careca, Falcao, Zico e Maradona. Oggi, tranne Cristiano Ronaldo, non ci sono probabilmente giocatori di livello mondiale.


Ci può parlare della sua amicizia con Zico?

Personalmente lo conoscevo già dal mondiale del ’78 in Argentina, ma probabilmente anche da prima, da un’amichevole che facemmo con la Juventus contro il Flamengo in una tournée brasiliana visto che poi andammo a cena assieme.
Da lì è cominciata a cementarsi questa amicizia.
Successivamente come vi dicevo con Zico siamo incontrati in Argentina al mondiale e ho infine avuto la fortuna di reincontrarlo ad Udine, laddove la società friulana mi chiese di aiutarlo ad ambientarsi.
Passammo davvero molto tempo insieme, anche con le rispettive famiglie e quell’amicizia è poi durata nel tempo, ancora oggi siamo infatti molto legati. Tutte le volte che vado a Rio ci incontriamo e andiamo a cena. Ma qesto non solo con lui, ma anche con Junior per esempio, o con altri giocatori arrivati all’epoca in Italia.


Ci può raccontare qualche aneddoto su Giampiero Boniperti?

Il presidente Boniperti sentiva molto la rivalità col Torino, erano le due partite del campionato che avrebbe cancellato.


Lei insieme a Boniperti tra l’altro inaugurò il nuovo stadio bianconero in quella bellissima notte del 2011.

Si c’ero anch’io e mi ricordo benissimo di quella serata suggestiva.
Ho in generale ricordi indelebili legati a Torino.
È stata la mia città, sono arrivato lì a 16 anni e ripartito a 31.
Ancora oggi vado allo stadio a vedermi le partite di coppa e sono orgoglioso di far parte della 50 stelle sul camminamento dello Stadium scelte dai tifosi Juventini tra tutti i giocatori di una gloriosa storia.


Di Antonio Di Natale, idolo del Friuli, che ci può dire?

Di Natale se si fosse chiamato con un nome più esotico avrebbe avuto tutt’altra considerazione e carriera in Italia. Giocatore fortissimo con colpi pazzeschi. Da commentatore di Sky ho assistito a partite che ha risolto con giocate di un livello molto alto di coefficiente.


Se fosse un dirigente della Juventus, come migliorerebbe la rosa?

Il prossimo anno alla Juve vorrei un difensore centrale, un terzino destro e mi piacerebbe vedere Milinkovic Savic e Luis Alberto a centrocampo. Credo che la diregenza abbia però in mente di acquistare una punta di livello assoluto.


Ci racconti un episodio della sua vita non da calciatore.

Andai a Padova per vedere una partita Primavera tra Padova e Inter, stavo visionando Del Piero che era seguito tra l’altro anche dal Milan.
Dovetti uscire dallo stadio in anticipo, poco dopo mi squilló il cellulare, era Piero Aggradi che mi disse che Alessandro aveva appena fatto qualcosa di assurdo e di portarlo alla Juventus immediatamente.
Così facemmo.


Quale è la sua idea su Bernardeschi? Le somiglia?

Bernardeschi non si è andato a perdere, deve solo capire il suo ruolo. Per me è un esterno puro.
I giocatori più simili a me però sono Cuadrado e Douglas Costa, quest’ultimo se in forma e pazzesco, ma i problemi fisici lo limitano troppo.
Deve essere bravo lui con lo staff a medico a capire il motivo di questo e lavorare per diminuire le fermate in infermeria.


Il gol contro il Lokomotiv di quest’anno può essere la cartolina dell’ala brasiliana?

Gol fenomenale è vero, me lo ricordo benissimo!
Partito sulla fascia sinistra, ha dribblato due avversari, ha scambiato con Higuain che è stato bravissimo a ridargli questa palla, ha dribblato ancora in un fazzoletto con una rapidità fuori dalla norma e ha calciato infine facendo il tunnel al portiere. Gol eccezionale.
So che Sarri lo stima molto e nonostante le richieste non penso che la Juve se ne privi.


Quali sono i gol e la partita ai quali è più legato?

Quando ero ragazzino, proprio come tutti gli altri immagino, sognavo di vestire la maglia azzurra e di vincere il mondiale.
Ci sono arrivato e ho avuto la fortuna di coronare questo sogno, quindi come vittoria non posso che dirvi quella del mondiale del 1982.
Come gol credo quello in un Italia – Argentina del ’79, il 2 a 2 contro la squadra di Maradona in amichevole.

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